Meeting 2020: come seguirlo a Palermo. Intervista a Carmela Carruba Toscano

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di Francesco Inguanti

Mentre tutte le manifestazioni politiche e culturali che segnano ogni anno la ripresa dell’attività dopo le vacanze sono state sospese, il Meeting di Rimini si svolgerà, seppur con modalità diverse

Il neo presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz l’ha spiegato così in occasione della presentazione del Meeting 2020 Special Edition. «Durante il lockdown abbiamo deciso di realizzare il Meeting, pur nelle limitazioni più stringenti imposte dall’emergenza, perché siamo convinti che la manifestazione potrà essere una grande occasione, dopo la fase acuta della pandemia, di condividere le tante domande emerse sul significato della vita e della sofferenza, le domande e le preoccupazioni legate all’educazione e al lavoro, per poter affrontare con consapevolezza, responsabilità e speranza la ripresa di un’economia più sostenibile e giusta, di una convivenza sociale dignitosa, di una politica nazionale ed europea al servizio dell’uomo».

Le novità significative sono il luogo, non più la Fiera di Rimini, ma il suo Palacongressi, con un numero contenuto di partecipanti, tutti su prenotazione, un numero ristretto di incontri e di giorni, e un uso massiccio delle trasmissioni vie etere. A tutto ciò si è aggiunta la possibilità di partecipazione in tante città d’Italia collegate attraverso il web.

La proposta, forse meglio la sfida, è stata raccolta anche a Palermo da un gruppo di “affezionati”, che non potendo andare a Rimini si raccoglieranno, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici, per alcuni giorni per assistere ad alcuni incontri.

Tra coloro che hanno voluto fortemente cogliere questa opportunità c’è Carmela Carruba Toscano, un’insegnate palermitana che ha raccolto attorno a sé alcuni amici con i quali proporrà questa iniziativa a Palermo.

Le abbiamo chiesto innanzitutto di parlarci del titolo del Meeting di quest’anno?

È una frase del filosofo ebreo Abraham Joshua Heschelche dice: “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime”, con la quale siamo invitati a guardare la realtà con uno stupore che ci spalanca verso la ricerca del sublime.

E cos’è il sublime?

Il sublime è una voce che ci attrae come una promessa, che ci colpisce in maniera inaspettata. Capita infatti che accadano fatti, avvenimenti che ci attraggono più di altri perché ci introducono ad un senso delle cose. Non tolgono la fatica del vivere, ma la collocano entro un orizzonte nuovo e aiutano a capirla meglio, anche negli aspetti più faticosi e dolorosi. Per cogliere la realtà come promessa occorre uno sguardo capace di stupore.

E cos’è questo stupore?

Può essere utile citare l’intera frase da cui è tratto il titolo del Meeting che dice: “L’assoluto stupore è per l’intelligenza della realtà di Dio ciò che la chiarezza e la distinzione sono per la comprensione delle idee matematiche”. E conclude: “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime”. Così si comprende meglio come lo stupore sia la strada per la conoscenza della realtà e quindi un metodo di conoscenza. Sarà certamente più chiaro comprendere il tema del Meeting ascoltando quanto dirà il professor Joseph Weiler.

Come si articoleranno le giornate palermitane?

Il programma di quest’anno a Rimini come sempre è ricco di incontri e di proposte, legate in modo particolare al cambiamento epocale scaturito dalla pandemia da Coronavirus. Noi a Palermo abbiamo fatto una selezione e scelto alcuni giorni, in particolare martedì 18, giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 agosto nei quali vedremo su uno schermo le manifestazioni più significative, secondo il programma che abbiamo diffuso. Il programma è reperibile sul link  tiny.cc/meetingpalermo e su quello del Centro Culturale.

Dal programma si evince che non si andrà solo per vedere in video, ma ci saranno manifestazioni dal vivo. Perché?

Abbiamo voluto cogliere questa opportunità per coinvolgere personalità locali e proporre incontri dal vivo, per non limitarci ad una semplice visione di filmati. Abbiamo scelto tre modalità: la prima è quella di far dibattere alcuni temi proposti a Rimini a esponenti della società civile palermitana; la seconda è stata proposta dall’Associazione IL BAGLIO di Palermo che raccoglie artisti in varie parti d’Italia i quali reagiranno tra loro in video conferenza sulla loro esperienza, dopo alcune comunicazioni trasmesse da Rimini; la terza, quella con cui apriremo martedì 18, è un confronto a tutto campo tra Daniele La Barbera, ordinario di psichiatria nell’Università di Palermo e Daniele Mencarelli, scrittore, che approfondiranno i contenuti del Meeting di quest’anno a partire da questo tema: “La ferita è la sorpresa dell’umano”.

Ma perché aggiungere altro al già ricco programma proposto da Rimini?

Il motivo sta nella parola Meeting che vuol dire incontro. Nei 41 anni di vita il Meeting ha proposto tantissime opportunità di incontro con persone molto diverse e provenienti da tutti gli angoli della terra. Si è dimostrato come la diversità sia una ricchezza, non una contrapposizione. Ma incontro è stato anche consumare i pasti, vedere spettacoli o mostre, far giocare i bambini insieme. Non essendo possibile replicare tutto ciò proveremo a fare in modo che anche a Villa Magnisi per 4 giorni ci sia l’opportunità di un incontro tra le persone, secondo le modalità e le possibilità che la situazione ci consente.

Il Meeting dell’anno scorso fu caratterizzato dalla grande mostra sul Duomo di Monreale? Ci saranno quest’anno anche le mostre? E come?

Certamente il ricordo della mostra dell’anno scorso è ancora vivo. Quest’anno purtroppo l’organizzazione delle mostre ha sofferto di più delle restrizioni sanitarie, perché non sarà possibile vederle da vivo. Saranno quattro e sarà possibile vederle in video. Ma la novità più interessante è che sarà possibile, previa prenotazione, assistere alla presentazione di ciascuna e poi reagire in modo interattivo con i promotori.

Tra gli organizzatori figura anche il Centro Culturale IL SENTIERO. Come mai?

Perché è una realtà che da oltre venticinque anni svolge un ruolo importante nella nostra città e non solo, e attraverso la sua collaborazione abbiamo potuto ampliare il programma delle iniziative locali e coinvolgere un maggior numero di persone.

Perché mentre ancora anche a Palermo certe attività sono ferme (niente concerti, presentazioni di libri, dibattiti, ecc.) avete pensato di invitare la gente a vivere alcuni momenti insieme?

È indubbio che in questo momento prevale in tanti la paura, mischiata però alla volontà di riprendere a vivere una vita normale. Da alcuni anni il Meeting può essere seguito anche da casa con un normale computer. Tuttavia a noi pare che questo tema della ripartenza non può essere un atto velleitario, ma deve essere sostenuto dal una esperienza comune, sociale, in cui ciascuno si fa compagno dell’altro. Occorre pertanto in una società sempre più individualistica porre gesti comunitari che possono aiutare di più e meglio a ripartire insieme. La proposta di stare insieme a Villa Magnisi e di non vedere il Meeting da casa si muove in questa direzione.

Come farete fronte al rispetto delle norme di natura sanitaria?

Dopo un’attenta valutazione di ciò che si può o non si deve fare abbiamo scelto Villa Magnisi, dove adotteremo tutte le misure richieste, chiedendo il massimo di responsabilità ad ogni partecipante e di rispettare tutte le indicazioni a partire dalle mascherine, dal distanziamento e dal numero massimo consentito, con lo stesso spirito che ha portato gli organizzatori di Rimini a non annullare il Meeting di quest’anno, ma di svolgerlo secondo modalità diverse. A tal fine invitammo quanti desiderano partecipare di prenotarsi attraverso questo link https://linktr.ee/meetingpalermo.

Come avete fatto fronte ai costi organizzativi?

La esiguità dei tempi e la necessità di contenere la manifestazione in spazi ristretti ci hanno consentito di far fronte a tutto attraverso l’auto tassazione, chiedendo liberamente a chi lo volesse di destinare parte di quanto avrebbe speso per andare a Rimini per l’iniziativa palermitana

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