Storia di una “compagnia” che ancora continua. Da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione: 60 anni di presenza cristiana a Palermo.

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di Alfredo Rosso

Sarà presentato giovedì 30 novembre 2023 alle ore 18 alla LUMSA di Palermo, in Via Filippo Parlatore, 65, il libro di Francesco Inguanti Storia di una “compagnia” che ancora continua. Da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione: 60 anni di presenza cristiana a Palermo. Parteciperanno il prof. Sebastiano Marco Cicciò, professore a contratto di Storia contemporanea, Giuseppe Notarstefano, professore di Statistica economica e presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana e Antonio Bellingreri, ordinario di Pedagogia generale.

Ne anticipiamo i contenuti con questa recensione di Alfredo Rosso.

Non avrei mai immaginato che un libro acquistato solo fidandomi della mia amicizia con il suo autore, Francesco Inguanti, senza nemmeno leggerne il titolo, potesse avvincermi tanto.

Negli anni ‘70, quando, partecipavo all’esperienza di Comunione e Liberazione all’Università di Palermo, desideravo capire di più sulle origini del Movimento, e per questo interrogavo spesso i più grandi di quel tempo, tra cui Franco Muratore e Maria Pia Demma, che sono tra i protagonisti di questo libro. Esso si è rivelato, infatti, una fonte inesauribile di fatti e di incontri, ed ha colmato, direi meglio stracolmato, la curiosità di allora.

Mi sono chiesto perché realizzare un libro su Gioventù Studentesca nella Palermo di 60 anni fa?

Ritengo che solo una gratitudine per la storia incontrata possa avere spinto l’autore a questa fatica, riscoprire le origini del carisma donato alla Chiesa attraverso don Giussani, che porta con sé una genialità metodologica educativa che, come dice Papa Francesco, è ancora tutta da riscoprire.

Questa ricerca si aggiunge alla già ampia serie di libri che rievocano la vicenda di Gioventù Studentesca e poi Comunione e Liberazione nei primi decenni dalla nascita del Movimento come un contributo di grande interesse. Infatti, mentre finora si erano raccontate storie di iniziative e di comunità prossime o comunque direttamente collegate alla comunità di Milano, animata dal suo stesso fondatore don Luigi Giussani, questa volta è diverso. Si tratta di un gruppo di persone che, avendo percepito il valore dell’esperienza di Chiesa sorta attorno a lui, non senza fatiche e contrattempi cercano il contatto con Cl, poi quasi lo perdono e si disperdono. Infine, alcuni di loro riescono a ricostruirlo resi tenaci dalla convinzione che ciò sia essenziale per la loro fede e per la loro presenza nella Chiesa e nella città di Palermo.

L’autore, da buon giornalista, anzi da cronista, non fa analisi, ricostruzioni, commenti, ma sceglie di presentare i fatti, offrire testimonianze, incontrando alcune persone di allora che diedero vita a G.S. limitandosi a raccogliere e presentare al lettore, molto efficacemente, documenti che qualcuno gelosamente aveva conservato, raccogliendo anche le testimonianze e i ricordi di chi ha vissuto quell’incredibile avventura degli anni 60: una strana compagnia di cristiani afferrati dalla proposta di un prete gesuita, Guglielmo Neri, grazie al quale per tanti è riaccaduto “l’incontro con Cristo”.

Francesco Inguanti rispetta i protagonisti di questa storia, per tutti ha uno sguardo di simpatia, di stima, riconoscendone la tempra umana e il desiderio di felicità.

Nella Storia di una Compagnia e che ancora continua, emerge la vita affascinante di una nuova proposta educativa, una assoluta novità nel panorama ecclesiale di quegli anni, che spesso andava controcorrente rispetto ai piani pastorali di allora.

Lungo il percorso del libro ho intravisto come la genialità di don Giussani, espressa in G.S. era identica in tante città di Italia. L’incontro con una nuova comunità generava una esperienza affascinante, dove la figura di Cristo diveniva criterio di giudizio. E tutti gli adulti di oggi, allora di G.S., ammettono oggi che quella esperienza vissuta, da giovani tra l’arco degli anni del liceo o dell’università, avrebbe segnato per sempre la loro vita.

La cosa straordinaria è che allora si vivevano gli stessi gesti e le stesse preoccupazioni educative di oggi, che io ho vissuto personalmente negli anni ‘70 nella vita di giovane universitario: la recita delle lodi comunitarie all’inizio della giornata prima di entrare in classe, il Raggio vissuto come momento centrale di tutta la comunità, la Caritativa, la presenza missionaria dentro le classi, l’invito al raggio con i bigliettini contenenti le domande o l’argomento da affrontare, i tentativi di un giudizio con un giornalino di istituto.

Nel libro ho rivissuto la mia vita, avendo incontrato il movimento 10 anni dopo.

Ma vi è un dato che emerge sugli altri. Tutto era affidato alla responsabilità di quei ragazzi, alla loro libertà, vitalità e desiderio di essere i nuovi protagonisti in una società che stava cambiando; non avevano bisogno di spinte da parte di adulti, anche perché, a parte padre Guglielmo Neri, ancora non c’erano!

Alla gratitudine per queste pagine si aggiunge adesso l’attesa per quelle successive, perché c’è in ballo “una storia che ancora continua”.

L’incontro potrà essere seguito anche a distanza attraverso il seguente link: https://meet.google.com/aev-bgqx-qim

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