La memoria è vita: l’archivio storico diocesano compie 30 anni

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di Francesco Inguanti

La memoria è vita e i 30 anni di vita dell’Archivio Storico Diocesano di Monreale lo testimoniano appieno. L’evento è stato ricordato sabato 22 aprile nel Palazzo Arcivescovile di Monreale, con il Convegno “La memoria è vita: a 30 anni dall’apertura al pubblico dell’Archivio Storico Diocesano di Monreale”.

Una intensa mattinata di significative testimonianze e illustrazioni del ricco patrimonio che è racchiuso nei locali a pianterreno del Palazzo Arcivescovile, che furono aperti al pubblico il 23 marzo del 1993.

Molto qualificati i relatori chiamati a raccontare di una storia il cui inizio si deve alla passione e al merito dell’allora Arcivescovo di Monreale, mons. Salvatore Cassisa, dopo l’infaticabile e fondamentale impegno profuso dal professore Giuseppe Schirò, storico, archivista e primo direttore, che ne curò l’ordinamento sistematico e razionale per renderlo fruibile all’intera collettività.

Da quel momento tutti gli Arcivescovi, che si sono susseguiti alla guida dell’Arcidiocesi, si sono impegnati a valorizzare come risorsa culturale il patrimonio documentario ivi custodito.

Il senso della celebrazione è stato dato dall’Arcivescovo Gualtiero Isacchi, che a inizio mattinata ha voluto ricordare come l’archivio non sia appena “un luogo fisico di raccolta di documenti”, ma un luogo che ricorda una storia e che la storia è fatta dagli uomini. “Per questo motivo – ha affermato – esso esprime la cultura di un popolo ed in particolare del popolo cristiano che da tantissimi secoli vive in questo territorio”. Più avanti ha voluto precisare che “la Chiesa non è nemica della storia, anzi la ama, e l’Archivio Diocesano ne è una prova”.

Nel corso della mattinata hanno preso la parola Ester Rossino, dirigente della Soprintendenza archivista della Sicilia e l’archivista Anna Manno, la quale con precisione e passione ha illustrato i tesori che l’archivio custodisce e i servizi che esso rende al pubblico e ai tanti studiosi che vi si recano per le consultazioni.

L’archivista Anna Manno ha ricordato come proprio alla fine degli anni ’90, grazie all’ingegnere Gioacchino Nania e al professore Giuseppe Schirò, per volontà dell’allora Arcivescovo monsignor Pio Vittorio Vigo, l’Archivio diocesano di Monreale, divenne uno dei primi dell’Italia meridionale ad avere un sito internet, oggi rinnovato e messo al passo con le nuove tecnologie, che permise a studiosi di tutto il mondo di accedere on line alla consultazione degli inventari e alla richiesta di copia dei documenti.

Sono poi intervenuti Elena Montagno, funzionario della Soprintendenza archivistica della Sicilia; mons. Ernesto Rascato, vicepresidente dell’Associazione archivistica ecclesiastica e don Fabio Raimondi, delegato regionale C.E.I. Ufficio Beni culturali ecclesiastici. Erano presenti anche i due Arcivescovi emeriti di Monreale, mons. Salvatore Di Cristina e mons. Michele Pennisi.

Grande regista e organizzatore della mattinata don Giovanni Vitale, direttore dello stesso Archivio, il quale dando la parola ai vari relatori, ha aggiunto man mano preziosi elementi di racconto della storia dell’Archivio monrealese, offrendo al vasto pubblico motivi di interesse e di curiosità che hanno trovato risposta, nella successiva visita ad alcuni significativi reperti e documenti esposti nelle stanze del Palazzo Arcivescovile.

Un particolare e sentito ringraziamento è stato rivolto ai familiari del professore Giuseppe Schirò, archivista e storico monrealese, “al cui ricordo va – ha detto don Vitale – profonda gratitudine e ammirazione per avere con zelo, passione e instancabile fatica, trasformato una gran quantità di carte e documenti, abbandonati in modo confuso, in un prestigioso patrimonio culturale fruibile dall’intera collettività”. Alla sua memoria è stato dedicato l’intervento del nipote ed erede testamentario l’avvocato Fabio Ganci che, nell’occasione ha comunicato la volontà degli eredi di donare all’archivio una parte del fondo privato del compianto professore.

Al termine del convegno al numeroso pubblico composto da autorità, studiosi, insegnanti, studenti e anche dai familiari di mons. Salvatore Cassisa è stata data la possibilità di visitare dapprima una interessante esposizione di vari manoscritti, pergamene e tavole provenienti dall’archivio, allestita dal direttore don Vitale, dall’archivista Anna Manno e dal collaboratore Boris Fortezza, per passare poi a visionare i rinnovati locali in cui questo immenso patrimonio è collocato.

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