Il NUOVO PERCORSO DELLA PASTORALE FAMILIARE IN DIOCESI

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di Francesco Inguanti

Si è svolta a fine ottobre una assemblea della Diocesi di Monreale di pastorale familiare, rigorosamente on line, con lo scopo di lanciare le iniziative e le proposte che l’Ufficio diocesano, rinnovato di recente e che ha nei coniugi Nino D’Orsi e Angela Sassano con don Luca Leone i nuovi direttori, offre a tutta la nostra Diocesi.

È stato presentato il frutto di un lavoro durato quasi un anno che ha coinvolto tantissime persone e che ha raccolto anche tanti suggerimenti e idee che nei prossimi mesi vedranno la luce.

Abbiamo chiesto a Nino e Angela di raccontarci la storia e le tappe di questo percorso.

“Quanto abbiamo comunicato – ci dicono subito – è il frutto del lavoro svolto dall’inizio di quest’anno dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia che è stato rinnovato nei componenti e nella organizzazione.

E adesso come è organizzato?

L’ufficio attualmente non è più diviso in settori di competenza (fidanzati, giovani coppie, famiglie in difficoltà, ecc.), ma è composto da un’unica commissione diocesana che lavora come una equipe di collaborazione. Le nuove coppie componenti, che provengono da tutti i vicariati della diocesi, infatti, vivono una responsabilità collegiale.

Quale è stato il punto da cui siete partiti?

Abbiamo deciso per prima cosa di realizzare un progetto che abbiamo chiamato “In ascolto della nostra diocesi”. Abbiamo, infatti, ritenuto basilare ed indispensabile prima di ogni iniziativa ascoltare il territorio diocesano, accogliendo i suggerimenti di parrocchie, movimenti, associazioni, ecc. Abbiamo soprattutto incontrato e conosciuto tante esperienze positive già esistenti. Ci siamo avvalsi soprattutto della esperienza delle commissioni presenti nei vicariati e create in precedenza dal nostro Arcivescovo in preparazione al Sinodo diocesano. Questi organismi ci sono stati molto utili perché di essi fanno parte molte coppie di sposi referenti delle singole parrocchie.

Come avete fatto con il lockdown?

Prima dell’inizio del lockdown siamo riusciti ad incontrare molte realtà in presenza, recandoci di persona in ogni vicariato. Poi abbiamo proseguito attraverso il web, concludendo una prima fase del lavoro preparatorio nel mese di maggio. In tal modo abbiamo evitato di calare dall’alto progetti che potevano rivelarsi impraticabili o poco utili.

E il passo successivo?

A conclusione di questa fase abbiamo costituito di concerto con il Vescovo una Consulta di Pastorale Familiare diocesana, quale luogo di condivisione e confronto in cui far convergere i rappresentanti di associazioni, movimenti e realtà a vario titolo a servizio della famiglia nel nostro territorio. Abbiamo conosciuto persone ed esperienze fino a quel momento poco note, ma molto utili in questo percorso comune. Così ad inizio luglio, con i 20 referenti delle realtà attualmente rappresentate in questa Consulta, abbiamo organizzato la prima riunione, che si è rivelata utile e necessaria prima di metter mano al progetto finale.

A quali conclusioni siete giunti?

Possiamo dire che oggi nella nostra Diocesi si vedono alcuni frutti del lavoro pastorale svolto già da molti anni dalle precedenti equipe dell’Ufficio diocesano, in modo particolare nel settore dei fidanzati. Da questa analisi, infatti, è risultato che in quasi tutte le parrocchie il percorso in preparazione al Matrimonio e guidato, oltre che dal parroco, anche da coppie di sposi e talvolta da piccole equipe, che si impegnano nel mettere in pratica un metodo il più possibile laboratoriale.

E allora va tutto bene?

Evidentemente non mancano le difficoltà. È, infatti, emerso che vi è una certa carenza di offerta per cammini di accompagnamento di giovani coppie, ma anche nella continuità di gruppi famiglia presenti in alcune parrocchie, una patita insufficienza di operatori pastorali, una carenza di unità tra i vari gruppi all’interno delle parrocchie e tra parrocchie, ed ancora in tanti hanno condiviso che in molte realtà vi è poca sinergia tra sacerdoti e sposi.

E con le coppie in difficoltà come intendente relazionarvi?

Abbiamo potuto rilevare che purtroppo sono ancora inadeguate le risorse per sostenere le coppie in crisi relazionale e per accompagnare i coniugi separati e le coppie in nuova unione. A fronte delle difficoltà, comunque, abbiamo raccolto da parte di tutte le coppie una grande voglia di affrontarle e superarle insieme, un grande desiderio di costruire più belle relazioni con i propri parroci, insieme ad una grande richiesta di una formazione permanente.

Quale è il risultato cui siete pervenuti?

Quanto è emerso dall’ascolto è stato trasferito in un questionario con domande specifiche per individuare quanto si poteva cominciare a fare. Ben 22 parrocchie hanno risposto e ci hanno offerto una ricchezza di risposte decisamente preziose. Dai questionari sono scaturite anche tantissime positività, con la condivisione di diverse esperienze di coppie che conoscono e vogliono vivere bene il sacramento del loro matrimonio. Questo lavoro si è concluso in piena estate e ci ha permesso di intraprendere la tappa successiva.

E quale è stata?

A fine agosto abbiamo ricominciato le riunioni dell’equipe diocesana con numerosi incontri on-line in cui abbiamo ripreso i dati raccolti, a partire dai quali sono state elaborate le linee essenziali del progetto che abbiamo presentato nell’Assemblea plenaria di fine ottobre.

Come si sono svolti i lavori dell’Assemblea?

Ovviamente anche l’Assemblea diocesana si è svolta on-line. In quasi tre ore di collegamento quel sabato pomeriggio abbiamo registrato la partecipazione di circa 120 persone, le maggior parte delle quali sposi, ma tra cui anche diversi sacerdoti e seminaristi. Per prima cosa abbiamo presentato il nostro lavoro svolto fino a quel momento, con le relative prospettive ed iniziative, poi abbiamo riservato un ampio spazio a tutti i componenti della Consulta di pastorale familiare, i quali hanno presentato le peculiarità di ciascuna associazione, movimento o realtà di cui sono referenti, illustrando anche i servizi da loro offerti alle famiglie. Ringraziamo il Signore anche per questa esperienza, per la quale abbiamo riscontrato tanto interesse che si è espresso nei tanti messaggi ricevuti nei giorni successivi.

E adesso?

E adesso si parte. Sia il programma degli incontri mensili che le iniziative annuali sono disponibili sul sito http://www.upfd-monreale.it/ e sono a conoscenza di sacerdoti e operatori. Attendiamo fiduciosi le risposte dei fedeli.

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